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Sequestro beni

Carini: sequestrati beni per oltre 6 milioni di euro

I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno sequestrato beni per oltre 6 milioni di euro riconducibili a Francesco Ferranti, imprenditore di 62 anni, ritenuto esponente della famiglia mafiosa di Carini. Sono stati sequestrati un’impresa individuale del settore agricolo e i relativi beni aziendali, due società edili, quote di società immobiliari, due ville, multiproprietà, appezzamenti di terreni e rapporti bancari. L’imprenditore fu arrestato il primo dicembre del 2007 nell’ambito di un’inchiesta antimafia condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Palermo e del raggruppamento operativo speciale che hanno fatto luce su alcune dinamiche interne al mandamento di “San Lorenzo-Tommaso Natale”, a capo del quale vi era il boss Salvatore Lo Piccolo. In manette, tra gli altri, finirono anche il boss Gaspare Di Maggio 49 anni, reggente della cosca di Cinisi, Calogero Giovambattista Passalacqua 79 anni, elemento di spicco della famiglia mafiosa di Carini e Paolino Dalfone, 60 anni, affiliato allo stesso clan. Erano accusati di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di omicidi, narcotraffico, estorsioni, controllo di appalti e forniture per opere pubbliche e impiego di denaro d’illecita provenienza. Francesco Ferranti, inoltre, era accusato di aver garantito la latitanza di Calogero Passalacqua, di aver promesso e messo a disposizione mezzi per offrire lo stesso aiuto a Gaspare Di Maggio, in caso di latitanza, per aver inviato comunicazioni scritte all’allora latitante Salvatore Lo Piccolo, allo scopo di ottenere da quest’ultimo protezione ed appoggio nell’ambito delle proprie attività imprenditoriali e nell’assegnazione di appalti; infine per aver progettato un atto intimidatorio, non potuto realizzare per la mancata autorizzazione del boss Lo Piccolo. La sezione misure di prevenzione presso il tribunale di Palermo, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri del comando provinciale di Palermo, ha riconosciuto Francesco Ferranti quale imprenditore mafioso e socio di fatto di personaggi di spicco di Cosa Nostra come Calogero Giovan Battista Passalacqua e il figlio di quest’ultimo, Giuseppe, entrambi appartenenti alla famiglia di Carini, disponendo nei suoi confronti il sequestro patrimoniale. Tra i beni sottoposti a sequestro un’impresa operante nel settore agricolo e delle colture olivicole con sede a Carini; il 50% delle quote della società edile Opus Immobiliare srl; due aziende edili e le relative sedi: la Torre srl di Carini e la Ferranti Costruzioni srl Unipersonale di Foligno in provincia di Perugia; sempre a Carini due ville, il 50% di un’appartamento in una zona di edilizia economica e popolare, 14 appezzamenti di terreno, quote di multiproprietà a Vadelago in provincia di Treviso, e quattro conti correnti bancari. (fonte TELEOCCIDENTE.IT)

Arrivati a Carini i coniugi Cicala

Carini: arrivati i coniugi Cicala.

Carini 29/04/2010 Sono arrivati la sera del 28 aprile alle ore 22 i coniugi Cicala. Ad accoglierli all'aeroporto Falcone Borsellino vi erano il sindaco La Fata, amici e parenti che tanto hanno aspettato questo momento. Vedi le foto dell'arrivo

Nella mattinata, invece, la città ha riaccolto i coniugi Cicala presso la Sala Consiliare, gremita per l'occasione da tanta gente e giornalisti. Cicala ha preso la parola ringraziando la città per quanto ha fatto ed inoltre ha ribadito che è stato trattato bene ed addirittura è riuscito ad avere la fiducia di un sequestratore. Poi però ha concluso: "Adesso voglio soltanto riposare e fino a settembre io e mia moglie rimarremo nella villetta a Carini. Poi però ripartiremo, perché, anche se il sequestro mi ha segnato, non ha intaccato la voglia di girare per il mondo che è sempre stata la mia ragione di vita".

Sergio Cicala e la moglie Philomene Kabouré sono stati liberati in Mali il 16/04/2010. I due italiani erano stati rapiti da Al Qaeda nel Maghreb il 17 dicembre scorso mentre si stavano recando con un fuoristrada in Burkina Faso, Paese natale della donna.

Furto energia elettrica

Villagrazia di Carini: furto di energia elettrica

Arrestato dai Carabinieri della Stazione di Villagrazia di Carini, un pregiudicato palermitano, Camillo Mira, 48 anni, per furto di energia elettrica. I militari in collaborazione con il personale tecnico dell’ENEL, durante un controllo di alcune villette della frazione di villeggiatura, hanno costatato che Mira, nella sua abitazione estiva a Villagrazia di Carini, aveva praticato un foro nella cassetta di distribuzione dell’energia elettrica bypassando il contatore e collegandosi mediante un allaccio rudimentale realizzato con cavi e morsetti artigianali alla scatola dell’ENEL. Consistente il consumo nell’abitazione; infatti Mira e i suoi familiari utilizzavano lampadine di migliaia di watt e potenti impianti di amplificazione. Intanto continuano i servizi di controllo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo volti al contrasto dei furti di energia elettrica, un fenomeno preoccupante e frequente nel territorio. I controlli, comunicano dall’Arma verranno intensificati durante la stagione estiva e si concentreranno soprattutto nelle zone di villeggiatura della provincia. Comunque, i furti di energia elettrica stanno diminuendo grazie appunto –si legge in una nota- alla mirata azione di contrasto avviata dai Carabinieri in collaborazione con il personale tecnico dell’ENEL (fonte teleoccidente.it).

Mafia: maxi confisca

Mafia:  il Gico confisca beni per 1,5 milioni di euro

Ad Antonino Pipitone, che venne arrestato nell’ambito dell’operazione ‘Occidente’, sono stati confiscati beni per 1,5 milioni di euro, tra cui appartamenti, terreni, automobili e disponibilita’ finanziarie. Secondo i magistrati “costituiscono il frutto dell’attivita’ imprenditoriale e non svolta dallo stesso che ha utilizzato risorse illecite del sodalizio di Cosa nostra”. Antonino Cusimano venne arrestato nel 2005 nell’ambito dell’operazione ‘notte di San Lorenzo’. All’uomo e’ stata sequestrata una villa unifamiliare a Palermo, formalmente intestata alla moglie. Infine, a Lorenzo D’Arpa sono stati confiscati beni per 1,2 milioni di euro, tra cui un fabbricato, un appezzamento di terreno e attivita’ commerciali (fonte teleoccidente.it).

Incidente stradale

Carini: grave incidente stradale

26/03/2010. Incidente stradale la notte scorsa in corso Italia, a Carini. Si sono scontrate una Renault Clio, guidata da C.I 22 anni palermitana ma residente a Carini , e una motoape, condotta da C.V, carinese di 63 anni. Ad avere la peggio quest’ultimo, ricoverato con la prognosi riservata all’Ospedale Cervello di Palermo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Carini impegnati nella ricostruzione della dinamica dell’incidente (fonte teleoccidente.it) .

Caso Denis: svolta nelle indagini

Caso Denis: i RIS a Villagrazia di Carini

17/03/2010. Tracce di sangue sarebbero state ritrovate su una parete nel casolare di Villagrazia di Carini, ispezionato dai carabinieri del RIS di Messina, domenica pomeriggio scorso e dove si cercano tracce della piccola Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo il 1 settembre del 2004. I residui ematici, biologici e dattiloscopici sono stati sniffati dal cane BO e confermati dal luminol. Adesso c’è grande attesa per gli esiti degli accertamenti del Reparto Investigazioni Scientifiche, sull’immobile di Villagrazia di Carini. Potrebbe quindi riprendere vigore, l’inchiesta sulle dichiarazioni di un sedicente pentito Giuseppe D’Assaro, in carcere per omicidio ed occultamento di cadavere, parente acquisito di Jessica Pulizzi, la principale indagata nella scomparsa di Denise. D’Assaro, che è il padre di Giovanna D’Assaro la proprietaria della villetta ispezionata, nel 2007 aveva dichiarato ai giudici di aver aiutato l’ex moglie –che è la zia della bimba- a disfarsi del corpo della piccola. Il collaboratore di giustizia si era autoaccusato di aver gettato in mare il cadavere di Denise Pipitone sostenendo che l’ex moglie, Rosalba Pulizzi, sorella del padre naturale della bimba, Piero, dopo il rapimento avrebbe portato la bambina nell’abitazione della figlia Giovanna e del genero Antonino Cina’. Li’ la piccola sarebbe morta stroncata da una dose massiccia di tranquillanti, somministrati per farla stare tranquilla. I congiunti di D’Assaro negarono, giudicandolo “un pazzo”. Gli investigatori ritennero il pentito inaffidabile. Intanto ieri è cominciato al tribunale di Marsala il processo alla sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, principale indagata, all’ex fidanzato Gaspare Ghaleb per false dichiarazioni al pm e alla madre di Jessica, Anna Corona che risulta indagata perché secondo la consulenza tecnica, dei periti incaricati da Piera Maggio, la madre della piccola scomparsa, la donna la notte del 2 settembre, si sarebbe spostata da Mazara del Vallo, proprio a Villagrazia di Carini. A svelarlo sarebbe stato il suo cellulare, ovvero, le antenne per la telefonia mobile hanno captato il segnale emesso dalla sim in uso ad Anna Corona, proprio in quella zona. Inoltre il casolare che potrebbe essere stato la prigione di Denise, è nella disponibilità della donna. L’udienza, intanto è stata rinviata al 25 maggio prossimo. Ieri Jessica Pulizzi non era in aula. Il suo legale Gioacchino Sbacchi, ha fornito un certificato medico e una lettera in cui la ragazza dice di temere la pressione mediatica e chiede l’esclusione delle telecamere dal processo. I giudici, hanno autorizzato l’accesso alle tv solo per i primi cinque minuti di ogni udienza (fonte teleoccidente.it) .

Carini: un arresto per spaccio di Cocaina

Carini: gestiva traffico di cocaina

14/03/2010. Aveva organizzato una piccola piazza di spaccio, Luca Lentini, 26enne di Carini. L’operaio nel tempo libero gestiva una rilevante attività di smercio di cocaina nei Comuni di Carini e Torretta.
I Carabinieri della locale Compagnia da giorni controllavano la sua abitazione, da quando era stato segnalato un traffico sospetto che preoccupava gli abitanti del vicinato.
I militari hanno notato che durante tutto l’arco del pomeriggio, numerosi giovani, a bordo di ciclomotori, arrivavano nell’abitazione del ventiseinne, entravano in casa ed uscivano dopo pochi minuti.
Quando i carabinieri hanno avuto conferma delle ipotesi investigative formulate, hanno deciso di fare irruzione.
Gran parte dell’attività di spaccio era già consumata a quell’ora, ma, nonostante ciò, i Carabinieri a seguito della perquisizione domiciliare hanno rinvenuto circa 20 grammi di cocaina, alcune dosi già confezionate, bilancini di precisione, cellophane, carta stagnola, lamette e quant’altro di necessario per il confezionamento delle dosi.
La sostanza stupefacente è stata posta sotto sequestro.
Luca Lentini è stato immediatamente tratto in arresto con l’accusa di detenzione ai fini dell’illecita vendita di sostanza stupefacente e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo. (teleoccidente.it)

Notizie Flash
MCDONALDS A CARINI

Anche a Carini arriva il fast food legato alla catena americana McDonalds. L'apertura è prevista entro la prima settimana di luglio nella zona antistante il nuovo centro commerciale Poseidon. In pochi mesi, quella porzione di paese è stata soggetta a profondi mutamenti.

POLITICA

23/06/2010. Nominati i quattro nuovi assessori designati in campagna elettorale dal sindaco Agrusa. Giuseppe Badalamenti, Enzo Marcianò, Giuseppe Brunetto e Filippo Di Stefano. Il sindaco si è riservato di attribuire le deleghe per la prossima settimana.

FIAMME IN AUTOFFICINA

Carini. Nella notte tra il 20 ed il 21 maggio, sono andate a fuoco tre autovetture ed altre due sono rimaste danneggiate presso un'autofficina sita a Carini in Via Dominici. Sono intervenuti sia i Vigili del Fuoco che i  Carabinieri. Gli inquirenti sono la lavoro per stabilire la natura del rogo.

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